In questi giorni ho letto l’articolo sull’ampliamento della Benelli Armi, fiore all’occhiello della nostra Urbino, città conosciuta anche grazie al brand Benelli in tutto il mondo, la nostra Ferrari !!!!! Benelli Armi è presente in 74 Paesi dei cinque continenti, dall’Europa all’Estremo Oriente, dal Canada alla Nuova Zelanda.
Negli USA, che rappresentano il principale mercato di sbocco, possiede una filiale diretta di vendita, mentre in Francia e Spagna è in partnership con il gruppo Beretta. Nei fucili semiautomatici detiene una quota superiore al 20% del mercato globale ed in Europa è leader di settore.
Leggendo l’articolo sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di alcune associazioni ANTICACCIA/ANIMALISTE che sono contrarie all’ampliamento della fabbrica. I motivi? Impatto ambientale!!!!!! La soluzione? Chiamare a raccolta tutti coloro che potrebbero fornire un lavoro alternativo ai dipendenti della Benelli Armi e propone la riqualificazione dell’area anche nell’ipotesi di una pista ciclabile sulla ferrovia. Anche oggi i dati sulla disoccupazione: sale al 8,3%, un dato destinato ad aumentare vista la crisi globale.
Il mondo della caccia con il suo indotto crea occupazione per oltre 56,000 mila persone nel nostro paese e solo per partito preso le associazioni Ambientaliste vorrebbero che queste persone siano disoccupate. Solo ad Urbino l’indotto generato dalla caccia e di circa 1,5 milioni di Euro.
Conosco ed ho amici che lavorano alla Benelli Armi, padri di famiglia, ragazzi e ragazze, orgogliosi di far parte di questa azienda, che mai vorrebbero abbandonare per la qualità del lavoro e la serietà espressa in questi anni dalla Benelli nei loro confronti.
La Benelli Armi avrebbe tutto l’interesse e forse la convenienza a trasferirsi fuori dalle mura Ducali, vedi i collegamenti della nostra città, con conseguenze economiche per il trasporto delle merci in entrata e in uscita.
Oggi come sempre la Benelli Armi investe e vuole continuarlo a farlo per valorizzare e continuare ad essere all’avanguardia e leader nel proprio settore, e vuole continuare a farlo ad Urbino difendendo il proprio capitale umano e creando nuova occupazione nella nostra città.
A queste ASSOCIAZIONI chiedo solo di andare in Benelli e chiedere un confronto con i dipendenti se vogliono lasciare l’azienda per un qualsiasi altro posto…!
Se la Benelli produceva biciclette non ci sarebbe stata alcun intervento da parte di nessuna ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA, di questo ne sono sicuro.
Ubaldo Biccari
Delegato Provincia Pesaro Urbino Caccia Ambiente