Il periodo storico preso in esame
Un recente studio del Natural History Museum di Londra ha portato a delle conclusioni a dir poco sorprendenti per quel che riguarda la biodiversità. Secondo quanto accertato tramite il Biodiversity Intactness Index nel periodo compreso tra il 2000 e il 2020, fauna e flora tendono a calare molto più velocemente nelle cosiddette “aree protette”. Come si spiega una correlazione simile?
Diminuzione media
L’indice ha calcolato come la biodiversità sia diminuita mediamente di 1,9 punti per quel che concerne le aree non protette, mentre in quelle protette il calo è stato di 2,1 punti. Sempre in base a quanto stimato dal museo britannico, le istituzioni scientifiche non avrebbero portato avanti a dovere l’accordo noto come “30×30”.
Le colpe della politica
L’intesa in questione è stata pensata per proteggere la Natura costituendo aree protette in mare e sulla terra. La denuncia da parte del Natural History Museum è presto detta: la politica si sta focalizzando eccessivamente sui risultati in termini numerici e non quelli pratici, un atteggiamento che ha portato alla quasi totale inutilità delle aree protette.