Iwa OutdoorClassics si autodefinisce “evento imperdibile per i professionisti del settore caccia, tiro sportivo e outdoor”, ed è senz’altro così, anche perché è ormai l’unica fiera del settore, di qua dall’Atlantico, a rivolgersi ai professionisti. Tutti gli altri saloni si rivolgono al pubblico o, comunque, anche al pubblico: in ordine d’apparizione Jagd und Hund di Dortmund, EOS European outdoor show di Verona e Die Hohe Jagd & Fischerei di Salisburgo.
La domanda da porsi è, semmai, se sia ancora attuale una fiera rivolta ai soli professionisti, come appunto IWA. A giudicare da molti indicatori, la risposta dovrebbe essere negativa. Tuttavia IWA resta importantissima, benché priva di alcuni marchi che hanno deciso altrimenti, come il gruppo Beretta, il gruppo Blaser e, tanto per aggiungere un paio di nomi importanti, Leica e Swarovski optik.
I numeri non mentono
È vero che l’offerta è completa e internazionale con 1.084 espositori provenienti da 52 Paesi. Ma quali Paesi? Dalla Germania 178 espositori, Stati Uniti 147, Italia 105, Repubblica ceca 53, Spagna 31, Regno unito 34. Tutt’altra cosa era appena dieci anni fa con ben 1.383 espositori: gli italiani erano 148, gli statunitensi 209 e i tedeschi 324. Una bella differenza, eh? Il Regno unito era a quota 66, la Spagna a 43. La sola Repubblica ceca era meno numerosa, con 50 espositori. Sulla Repubblica ceca e l’espansione del Czechoslovak Group (CSG) nel settore, e le sue acquisizioni di peso in Italia e Stati Uniti, ci sarebbe molto da dire, ma è pur vero che gli eventi bellici hanno avuto un forte impatto sul settore, anche quello del tiro sportivo e della caccia. Allora chi ha fatto il “salto”? La Cina aveva 65 espositori nel 2015 e la Turchia 64, nel 2025 sono balzate entrambe a 104. Alcuni europei e alcuni statunitensi si sono tirati indietro e sono avanzati altri e da altri Paesi “emergenti”. Tra gli espositori italiani, poi, molti i terzisti della componentistica o i produttori di macchinari per armi e munizioni.
L’organizzazione tedesca è sempre di livello, per carità, e il marketing della fiera di Norimberga si dà tanto da fare e guarda al futuro del business del settore, ma è vero che tra gli stand dei 9 padiglioni ci sono tanti spazi vuoti.
Poche novità
Le novità sono già state presentate nelle precedenti fiere e, in particolare quest’anno, non sono comunque tante. Bisogna un po’ andarsele e cercare e anche, forse accontentarsi… Certo, tanta ottica ed elettronica provenienti dalla Cina: visori termici e notturni di ultima generazione, con sensori ad alta risoluzione e varie funzionalità (ma poche, vere differenze). Tanto Soft air e tanta aria compressa. E i coltelli sportivi, per i quali la fiera tedesca rappresenta sempre un evento irrinunciabile.
Ampia varietà di carabine di diversi produttori, con un focus su precisione, leggerezza e innovazione nei materiali. Tanti fucili a canna liscia a basso prezzo e qualità crescente dalla Turchia. Aggiornamenti e di pistole per tiro sportivo e difesa personale, con particolare attenzione alla leggerezza, all’ergonomia e alla capacità del caricatore, ma anche alla “dotazione”. Nuove formulazioni di munizioni per migliorare la precisione, la velocità e l’efficacia terminale, ma soprattutto munizioni ecologiche con materiali non tossici per ridurre l’impatto ambientale. Tanto equipaggiamento tecnico per caccia e outdoor, con tessuti traspiranti, impermeabili e resistenti. Design sempre più ergonomici anche per le calzature. Elettronica per cuffie antirumore, collari per i cani e sistemi di comunicazione.
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