Il piano di abbattimento non è ancora stato approvato e non si possono ancora individuare le responsabilità di questa situazione (Regione o ISPRA). In questo modo i cacciatori isolani vengono danneggiati, in quanto hanno pagato le tasse e l’ATC. Nel parco sono già cominciati gli abbattimenti e per Libera Caccia il problema consisterebbe nell’ostilità nei confronti del mondo venatorio, il quale dovrebbe e potrebbe essere un valido supporto per risolvere il problema dei cinghiali e mufloni in eccesso.
All’interno del parco, area protetta, i cacciatori non possono essere coinvolti e si realizzano solamente interventi di controllo. L’associazione ha chiesto che si eliminino le barriere ideologiche che frenano la caccia, facendo diventare l’Isola d’Elba un parco in cui l’attività venatoria è utile per il riequilibrio delle popolazioni naturali e il benessere dei residenti.