Dopo qualche ora è stato trasportato a Napoli presso il CRAS per ulteriori accertamenti come da protocollo veterinario. Il Falco di palude, come dice il nome, è una specie estremamente legata alle zone umide, specialmente durante la fase riproduttiva. Leggermente più grande e robusto di altre specie “sorelle”, quali l’Albanella reale o minore, un esemplare di Falco di palude può misurare fino a 55 cm in lunghezza, per 4-600 grammi di peso con un’apertura alare che può raggiungere i 125 cm. Più grande (e pesante) è in genere la femmina, con sessi che sono facilmente distinguibili anche per i colori, oltre che per le dimensioni.
Infatti, mentre il maschio ha tonalità cromatiche inconfondibili, piume marroni, mantello rossiccio, ali e coda grigio chiaro, la femmina ha un piumaggio più uniforme e con tonalità marroni e il capo giallo, ben visibile, che si aggiunge a un caratteristico collare di piume facciali comune a entrambi i sessi. In Italia il Falco di palude è nidificante con importanti popolazioni migratrici e svernanti. Molto irregolare e localizzata la distribuzione della popolazione nidificante, concentrata principalmente nell’Italia settentrionale: basso corso del Po e la regione dei grandi laghi lombardo-piemontesi, con importanti aree di nidificazione anche in Toscana, Sardegna.
Raramente si è notato sulla nostra isola. L’Arci Caccia, oltre alle attività a difesa dei cacciatori seri e responsabili, alla vigilanza antibracconaggio e alla prevenzioni incendi, da sempre collabora con le associazioni preposte al recupero delle specie protette che non sono oggetto di prelievo da parte dei cacciatori ma solo bracconieri, da non confondere con coloro che praticano l’arte nobile dell’attività venatoria i quali sono per la protezione di fauna ed ambiente.