Anche l’Associazione Cacciatori Lombardi sostiene l’iniziativa dei parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera che attraverso un interrogazione hanno chiesto direttamente al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, d’intervenire drasticamente per vietare tutte quelle manifestazioni di matrice animalista che facendo uso di violenza verbale, intimidazioni, e in alcuni casi di aggressioni, turbano l’attività venatoria e le manifestazioni, vedi Hit Show, dove sono presenti i cacciatori.
“Da tempo registriamo un escalation da parte di queste frange dell’estremismo animalista, anche durante la pratica venatoria, che hanno come scopo quello di provocare una reazione in modo da far revocare il porto d’armi ai cacciatori che, lo ribadiamo, possono vantare una fedina penale pulita. Fino ad oggi i nostri cacciatori hanno sempre saputo mantenere un autocontrollo evitando lo scontro ma ora è giunto il momento, prima che accada l’irreparabile, di fermarli” – lo dichiara Carlo Bravo, presidente regionale di ACL che si augura un riscontro immediato e positivo da parte del Ministro Salvini. “Queste azioni vandaliche e strumentali, mirate- ribadisce il Presidente Bravo – vanno fermate e impedite ed è per questo che dopo questa interrogazione ci aspettiamo una presa di posizione chiara e netta da parte di un ministro che si è sempre dichiarato un sostenitore della caccia e delle nostre tradizioni.
Chiediamo rispetto e chiediamo che gli organi preposti e la giustizia sanciscano questa gente, spesso incappucciata, come siamo sanciti noi quando sbagliamo. Non è possibile che non si possa identificarli, denunciarli e come si fa con le frange violente del calcio intimargli il DASPO, ovvero l’impedimento di accedere alle manifestazioni”. In più occasioni abbiamo assistito a questi “bliz” animalisti nelle sagre di paese, durante l’ attività venatoria, nelle manifestazioni fieristiche. Proprio a Vicenza Il vice presidente regionale di ACL , Eugenio Casella, intervenuto in difesa di un giovane papà con il figlioletto all’uscita di Hit Show, è stato accerchiato, deriso, insultato e minacciato di morte. Solo il pronto intervento delle forze dell’ordine ha impedito che il tutto si tramutasse in una brutale e selvaggia aggressione. Ora anche noi di Acl attendiamo che il Ministro dell’Interno si pronunci in fretta e dia una risposta chiara.