Lunedì 6 dicembre si é tenuto da remoto, l’incontro del board dell’Intergruppo Biodiversity, Hunting & Country Side, all’interno della quale il Presidente Amaro ha presentato il nuovo programma per l’anno 2022. Le proposte presentate riguardano la Strategia europea sulle foreste, gli impegni globali per le aree protette, la caccia internazionale, la trofeistica e il futuro delle zone rurali in Europa. A queste si aggiungono un paio di eventi organizzati dal segretariato, inerenti la conservazione nei territori privati, grandi carnivori, avifauna e sul futuro del piombo nelle munizioni in Europa, nonché un focus sulle migrazioni connesse ai cambiamenti climatici.
Nei limiti concessi dalla pandemia, a quasi due anni dalla costituzione dell’intergruppo biodiversità, caccia e cultura rurale, il Vicepresidente Marco Dreosto ha ritenuto di informare inoltre il mondo venatorio italiano sulle attività svolte: “il 2020 è stato un anno importante per il mondo della caccia, per il ruolo decisivo che i cacciatori hanno avuto nel tradurre strategie chiave come quella sulla biodiversità e per innumerevoli iniziative svolte negli Stati membri a beneficio delle specie cacciabili e non.
Nel 2021 siamo riusciti ad inserire nella Biodiversity Strategy un testo equilibrato per quanto riguarda le aree strettamente protette, al fine di promuovere il processo decisionale locale e un riferimento cruciale alla piena attuazione della Direttiva Habitat è stato incluso a garanzia che la questione dei grandi carnivori sia finalmente affrontata dalla Commissione europea”.
Dreosto ha inoltre evidenziato come e soprattutto, una continua ed intensa attività di monitoraggio e sensibilizzazione nei confronti dei membri del Parlamento Europeo, abbia permesso di bocciare le subdole proposte anticaccia, come quelle sul divieto di consumo e detenzione di selvaggina e sull’uso di antibiotici negli animali, che avrebbe portato gravi effetti per la cura di cani da caccia, rapaci e animali zootecnici.