Come spiegato da FACE, gli uccelli possono morire subito o mostrare alcuni problemi, in particolare difficoltà di respirazione o debolezza, mentre le anatre non mostrano alcun segno dell’influenza. Il consiglio lanciato alle organizzazioni venatorie è quello di mettere in atto i programmi di sorveglianza e informare i cacciatori sulla malattia e su come comportarsi con i volatili. Chiunque dovesse venire in contatto con gli uccelli selvatici dovrà prendere adeguate precauzioni igieniche, evitando di toccare o mangiare la selvaggina infetta.
Dopo ogni attività venatoria, inoltre, le mani dovranno essere lavate in modo molto energico, senza dimenticare di pulire i guanti e le attrezzature. Un ulteriore suggerimento da ricordare è di non mangiare, bere o fumare mentre si maneggiano gli animali. Va sottolineato come non esista alcuna prova che la caccia contribuisca alla diffusione della malattia, dunque una eventuale limitazione sarebbe grave ai fini della sorveglianza.