Caccia: allo studio un progetto per la messa a punto di indumenti per l’attività venatoria che possano proteggere i cacciatori qualora si verifichino incidenti di caccia.
L’Ente Nazionale di Unificazione (UNI), l’istituzione che certifica la qualità dei prodotti in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, e che rappresenta l’Italia nelle organizzazioni di normazione europea (Cen) e mondiale (Iso), sta lavorando a un progetto di abbigliamento-corazza destinato a dare risposta al problema della caccia e alle polemiche riguardanti gli incidenti di caccia.
Tra i leader mondiali nei tessuti tecnici, il Gruppo Lenzi ha appunto brevettato una fibra che in numerosi test balistici ha dato prova di straordinaria impenetrabilità. Lanciato con il marchio Dynafelt, il tessuto ha impressionato il mondo della caccia.
Proprio il titolare del marchio, Egisto Lenzi, ha spiegato, “I circa 2000 incidenti annuali della stagione venatoria non comprendono infatti solo cacciatori, ma chiunque abbia la sventura di trovarsi sulla traiettoria di uno sparo al momento sbagliato: volontari di associazioni venatorie, guardaboschi, guardacaccia, addetti della protezione civile e perfino cercatori di funghi”.
“Oggi, – aggiunge Fenzi – la tecnologia tessile è in grado di produrre materiali che, oltre ad aumentare la visibilità di chi li indossa, abbinano resistenza all’impatto e totale vestibilità, caratteristiche tali da poter offrire a cacciatori e frequentatori di boschi un vero e proprio abbigliamento corazzato: giacche, giubbotti, pantaloni, cappelli, che benche’ leggeri come abiti tradizionali, sono impenetrabili dalle armi con munizioni spezzate, anche da colpi sparati da relativamente breve distanza”.
Da qui, la nascita del progetto al quale partecipano anche primarie aziende tessili, aziende leader mondiali nel settore dell’abbigliamento da caccia e del tempo libero, i principali enti di controllo accreditati e di certificazione ed il dichiarato interesse di Federcaccia e del Centro tessile Cotoniero. Un progetto che, mirando a interrompere una scia di sangue e di lutti, ripropone implicitamente sui mercati mondiali la validità e vitalità della tecnologia tessile italiana.
31 ottobre 2012
Fonte: Adnkronos