Le associazioni hanno criticato l’approccio “partigiano” della conduttrice Sabrina Giannini, un sostegno totale alle posizioni animaliste e fondamentaliste. Il programma si è dunque caratterizzato per un solo “colore”, oltre che per le numerose inesattezze (quando non vere e proprie falsità), il tutto condito da argomentazioni senza riscontri. Una informazione di questo tipo e per giunta fatta dalla Rai non può che essere definita grave. Il nuovo attacco ai cacciatori ha compattato il mondo venatorio, il quale si rivolgerà ora alla direzione Rai, ai partiti e ai gruppi parlamentari per fare chiarezza sul programma tramite la Commissione Parlamentare.
Inoltre, il caso è stato segnalato all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e si sta pensando di valutare un possibile procedimento legale. La speranza è che ci sia la possibilità di una replica dopo aver criminalizzato l’attività venatoria. Le associazioni, infine, hanno chiesto alla magistratura di indagare sulle denunce di illeciti ipotizzate durante la trasmissione.