Le battute di caccia al cinghiale che si sono svolte la scorsa estate a Bioglio e Vallanzengo, in provincia di Biella, sono finite in Procura. Alcuni residenti, infatti, lamentarono gli spari nel corso della notte e si parlò anche di fucilate troppo vicine alle abitazioni. Subito dopo, però, si accertò che le battute erano regolarmente autorizzate dalla Provincia. Per questo motivo due guardie venatorie hanno ricevuto un avviso di garanzia e i giudici stanno cercando di capire cosa è realmente successo pochi mesi fa.
Le guardie stavano svolgendo il loro lavoro, un abbattimento programmato degli ungulati e l’inchiesta riguarda un argomento molto delicato visto che i selvatici rappresentano un’emergenza in questa parte del Piemonte con il loro proliferare. Ramella Pralungo, numero uno della Provincia di Biella, ha auspicato la conclusione rapida di questo processo.
La scorsa estate i cittadini si rivolsero al sindaco per lamentare la caccia notturna e all’inizio si pensò all’azione di alcuni bracconieri. Ora anche il Comune di Vallanzengo si è detto dispiaciuto per gli avvisi di garanzia, affermando di non essere al corrente di questi provvedimenti. I magistrati dovranno appurare le responsabilità, ma rimane il fatto che la vicenda si è ingarbugliata in modo piuttosto complicato.