Il bilancio finale è stato giudicato in maniera positiva da Libera Caccia, visto che sono state gettate le basi per un confronto serio e costruttivo, quello che è mancato fino a pochi giorni fa a causa di una serie di difficoltà. In particolare, l’associazione ha fatto riferimento alle istanze presentate e mai accolte, una situazione che l’ha costretta a ricorrere in sede giuridica contro i provvedimenti ministeriali che apparivano privi di motivazioni e punitivi oltre ogni modo. Il presidente Sparvoli ha voluto sottolineare, tra le altre cose, il comportamento serio e corretto della categoria dei cacciatori, i quali sono oggetto di attacchi discriminatori senza alcuna giustificazione.
Non poteva mancare neanche la discussione in merito alla chiusura anticipata della caccia e alla scelta del Consiglio dei Ministri su tordo bottaccio, cesena e beccaccia (la Puglia è proprio una delle regioni coinvolte). Un ulteriore argomento di confronto è stato quello relativo al Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (Patrom), con il coinvolgimento del Ministero, delle associazioni venatorie e dell’ISPRA. Libera Caccia ha ricordato al titolare del dicastero di non essersi mai sottratta alle proprie responsabilità e di aver agito in modo rigoroso e nel rispetto della legge: per questo motivo è stata chiesta l’istituzione in tempi molto rapidi di un tavolo tecnico di confronto, a cui dovrebbero partecipare gli esperti del ministero, le regioni e le associazioni venatorie per decidere i nuovi calendari della caccia.
Il ministro Galletti si è detto disposto a riconsiderare la posizione del Governo a tal proposito, a condizione che venga forniti i dati per evitare le procedure di infrazione comunitaria. Dunque i colloqui proseguiranno e questo incontro non sarà l’unico. Flavio Maglio ha consegnato allo stesso Galletti una documentazione tecnico-scientifica piuttosto consistente: si tratta di materiale predisposto dalla Regione Puglia per quel che riguarda la gestione faunistica. In aggiunta, Libera Caccia si è detta pronta a far pervenire al Ministero i documenti e i dati che sono in suo possesso per argomentare le ragioni.