Le posizioni dell’Anuumigratoristi
Milano, 15.11.2010 – Il Presidente dell’ANUUMigratoristi Marco Castellani ha partecipato all’incontro convocato giovedì 11.11. u.s. a Roma dall’Assessore Dario Stefano, Coordinatore della Commissione Politiche Agricole nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
All’ordine del giorno la proposta di insediamento di un tavolo di lavoro relativo alle tematiche del settore caccia, avanzata dalla stessa Commissione, composto dalle Associazioni venatorie riconosciute, dalle Organizzazioni agricole, dalle Associazioni ambientaliste, dall’ISPRA più, naturalmente, le rappresentanze delle Regioni.
Nel suo intervento introduttivo, l’Assessore Stefano ha precisato che le Regioni intendono affermare il loro ruolo e le loro competenze in materia di caccia e che il Tavolo di lavoro proposto vorrebbe favorire una posizione comune tra tutti i soggetti interessati che possa poi essere formalmente avanzata a livello nazionale.
Le considerazioni espresse dal Presidente Castellani, e ribadite poi con una nota scritta indirizzata allo stesso Assessore, sono state le seguenti:
– se l’intendimento delle Regioni significa il riconoscimento dell’insostituibile ruolo sociale, economico ed ambientale svolto dall’attività venatoria e quindi la consapevolezza di doverla non solo sostenere e tutelare, ma anche di promuoverla e di contribuire attivamente alla sua evoluzione sul piano legislativo, allora le Regioni non possono esimersi dal prendere netta posizione di condanna anche in merito ai reiterati, ingiustificabili ed offensivi attacchi che la caccia e i cacciatori italiani stanno subendo anche ad opera di rappresentanti istituzionali e con incarichi di Governo;
– se il Tavolo di lavoro deve avere per obiettivo la definizione di una posizione che non consideri la caccia un problema, ma una risorsa ed una opportunità per la collettività, allora è doveroso che tutti i soggetti che intendono parteciparvi dichiarino esplicitamente di condividere questo obiettivo e che chi, tra tali soggetti, attualmente siede anche in momenti organizzativi con obiettivi invece diametralmente opposti (abolizione della caccia) si interroghi sulla propria coerenza e decida da che parte vuole stare;
– per ricercare una posizione comune non si può chiedere di fare dei passi indietro a chi, come è purtroppo il caso dei cacciatori italiani, è fermo al palo dal 1992 e sta vivendo grandi problemi, di ogni tipo, proprio soprattutto a causa dei limiti dell’attuale legislazione venatoria che si vorrebbe cambiare non con posizioni estremistiche ma con proposte tutte perfettamente sostenibili e compatibili con la legislazione europea;
– non ci devono essere spazi per mediazioni, di nessun tipo, quando in discussione ci sono aspetti scientifici e bisogna prenderli per come sono. Ma gli aspetti scientifici devono essere super partes, mentre gli aspetti legislativi, soprattutto con riferimento al quadro europeo, vanno presi nella loro globalità. Per questo non solo non è possibile fare passi indietro, ma bisogna prima fare concreti passi in avanti modificando positivamente la legge 157/92 per poi garantirne una corretta applicazione.
– non si può essere “europeisti” a singhiozzo e invocare il rispetto di tali norme solo quando vanno in senso restrittivo. Le vicende relative alla modifica della Legge n. 157/92, all’emendamento della Comunitaria, all’incredibile guazzabuglio tecnico, legislativo, legale e giuridico sul prelievo in deroga, sono esemplificative: legittime aspettative di adeguamento del nostro quadro legislativo alle disposizioni comunitarie sono state spacciate per “deregulation”, “barbarie venatoria”, “caccia selvaggia”, “caccia no-limits”, con buona pace degli accordi che, invece, ambientalisti e cacciatori hanno sottoscritto a livello comunitario in proposito, a cominciare dall’Accordo fra BirdLife International e FACE sulla Direttiva 79/409/CEE siglato a Bruxelles il 12 ottobre 2004 alla presenza del Commissario responsabile per l’Ambiente Margot Wallstrom.
– vi, sono, certo, alcune questioni più importanti ed altre che lo sono meno, ma un Tavolo tecnico come quello proposto non può esimersi dall’esaminarle tutte, con lo scopo di portare a galla le falsità e le strumentalizzazioni, di qualsiasi origine e natura, che sono state invece dette e diffuse al riguardo.
Castellani, chiedendo quindi chiarimenti in merito ai reali obiettivi e alle questioni che si intendono concretamente affrontare, ha infine concluso che “Se il Tavolo intende lavorare su tutti questi aspetti io sono pronto al confronto, così come sarò altrettanto pronto a riconoscere se mi sarò sbagliato, a patto che qualcuno me lo dimostri, punto per punto, in modo ineccepibile”.
Comunicato stampa Anuumigratoristi – Come ricevuto pubblicato –