Il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio è stato ospite della popolare trasmissione di Radio 24 “Melog, cronache meridiane” condotta da Gianluca Nicoletti, andata in onda quest’oggi 23 settembre e dedicata al tema degli incidenti di caccia.
A confrontarsi con lui, oltre al pubblico, Daniela Casprini presidentessa dell’Associazione Vittime della caccia. La Casprini, oltre a fornire i dati dell’associazione sugli incidenti accaduti nei primi giorni di caccia ha lamentato anche la venuta meno adeguatezza della legge 157/92 per quanto riguarda superfici aperte alla caccia e distanze di sicurezza.
Dopo aver confutato il più grosso “errore” nei numeri forniti, ovvero inserire fra le vittime il decesso avvenuto in provincia di Frosinone, in realtà non incidente di caccia ma – non per questo meno dolorosa – conclusione tragica di un atto illegale di bracconaggio, che con questa nulla ha a che fare, il presidente Dall’Olio ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole volte a perseguire la massima sicurezza umanamente raggiungibile da parte di tutti, ricordando però come evidentemente il mancato rispetto delle stesse causa in altre attività svolte all’aria aperta incidenti mortali più numerosi di quelli attribuiti all’attività venatoria, perfino quelle apparentemente innocue come la raccolta dei funghi, che ha causato ben 33 morti nel 2014. E a questo dobbiamo purtroppo aggiungere vittime di sport come l’alpinismo, lo sci, il nuoto e perfino quelle di incidenti che avvengono nell’ambito delle attività domestiche.
Quindi la caccia comporta rischi ma non più delle altre attività svolte dall’uomo. Una particolare attenzione, su questo ha convenuto con alcuni ascoltatori intervenuti, va rivolta al maneggio delle armi, ricordando però che i corretti comportamenti sono comunque oggetto di verifica in sede di esame di abilitazione venatoria. Un aspetto sul quale è sempre opportuno insistere.
Un plauso va rivolto al conduttore Gianluca Nicoletti, che non è la prima volta che si occupa di caccia nella sua trasmissione, facendolo sempre in modo equilibrato, laico e professionalmente corretto, dimostrando che il tema dell’attività venatoria può essere trattato senza far prevalere ideologie di parte o indulgere a inutili pietismi alla ricerca del favore del pubblico. Un esempio che ci auguriamo sempre più suoi colleghi inizino a seguire.
( 24 settembre 2015 )
Federcaccia