In provincia di Pescara un cacciatore è stato ferito ad una gamba durante una battuta di caccia al cinghiale da un altro cacciatore e muore poco dopo durante il trasporto in ospedale.
Ancora un incidente di caccia, stavolta in contrada Le Lame di Pescosansonesco, nella provincia di Pescara, dove un uomo di 56 anni è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla gamba destra ed è morto per choc emorragico sull’elicottero del 118 che lo stava trasportando in ospedale a Pescara. L’uomo stava partecipando con altri 11 cacciatori ad una battuta di caccia al cinghiale ed è stato raggiunta alla gamba da un colpo esploso dal fucile di uno di loro, un 25enne di Alanno (PE); l’uomo è morto a seguito dell’incidente poiché sembrerebbe che il proiettile gli abbia reciso l’arteria femorale provocandogli una forte emorragia.
La dinamica è in via di accertamento da parte dei carabinieri che stanno indagando ed ascoltando i testimoni dell’accaduto, intanto 25enne è stato indagato per omicidio colposo. Si tratta però dell’ennesima vittima in poche settimane in Italia. Lo scorso 2 novembre un uomo era rimasto ferito in modo non grave nel corso di una battuta di caccia che si stava tenendo nella zona di Cepagatti (PE): anche in quel caso il cacciatore sarebbe stato colpito per errore ad una gamba da un colpo di fucile esploso accidentalmente da un altro cacciatore ma è stato più fortunato visto che l’emorragia è stata subito arginata dai soccorsi ed ha avuto la possibilità di salvarsi.
Incalza sulla questione l’Associazione Vittime della Caccia che coglie l’occasione della tragedia per la propria campagna anticaccia ricordando che dall’inizio della Stagione Venatoria sono sette i bambini, 4 morti e 3 feriti, rimasti vittima delle armi da caccia; inoltre l’associazione ricorda che dall’inizio della Stagione in totale sono 98 le vittime della caccia di cui si ha notizia di cui 22 morti e 75 feriti nei quali sono compresi 6 morti e 16 feriti tra i non cacciatori.
Così commenta la questione Daniela Casprini, presidente dell’Associazione Vittime della Caccia, “Non si risparmiano nemmeno i bambini, immolati alla passione venatoria, nel tentativo di tramandare una cruenta usanza oramai fuori dal tempo e dallo spazio”.
Proseguendo dice la Casprini, “inascoltati i nostri appelli mossi alle istituzioni, del tutto inefficaci addirittura i richiami verbali alla prudenza delle Associazioni Venatorie ai propri iscritti, allarmanti i segnali che arrivano dal territorio a causa di comportamenti pericolosi dei cacciatori”.
Conclude con un appello anticaccia la Casprini affermando, “Prendiamo atto che la caccia in Italia non ha più motivo di esistere, in quanto incompatibile col vivere civile, fonte di continue tragedie ai danni anche di innocenti, ingestibile il comportamento dei troppi cacciatori che pensano di poter abusare della concessione dello Stato mettendo in pericolo la vita altrui e creando tensione sociale, per non parlare dei consueti maltrattamenti e uccisioni anche di animali domestici”.
C’è da dire che proprio questa Stagione Venatoria era nata i migliori auspici di una maggiore attenzione alla sicurezza proprio per prevenire simili incidenti ma forse verrà ricordata per la Stagione con più incidenti di caccia.
26 novembre 2012