Bracconaggio finito in tragedia. E’ accaduto nei giorni scorsi nel pisano, l’incidente che vede coinvolti due bracconieri del posto, di 40 e 59 anni, impegnati a cacciare di frodo nei boschi di Riparbella nonostante la Stagione Venatoria sia chiusa e la caccia di notte sia vietata; i due avevano deciso di svolgere una battuta illegale di caccia al cinghiale e si sono quindi addentrati nella boscaglia poche ore dopo il tramonto alla scova dei selvatici.
Durante la battuta i due bracconieri hanno sparato presumibilmente a un cinghiale ma incerti sull’effettivo abbattimento hanno deciso di separarsi alla ricerca della preda ferita e così uno dei due, il 40enne, scorge un movimento sospetto tra i cespugli e immediatamente fa fuoco con il suo fucile caricato con cartucce a pallettoni convinto di aver sparato all’animale ferito poco prima; purtroppo però dietro il cespuglio c’era l’amico bracconiere che è stato investito in pieno petto dalla rosata di pallettoni.
Immediati i soccorsi da parte dell’amico che tenta di rianimare il ferito mentre richiede l’intervento del 118; poco dopo giungono sul posto i mezzi del 118 che soccorrono il il 59enne ancora esanime in una pozza di sangue; inutile è risultato il trasporto in Ospedale di Cecina Vani del bracconiere che muore durante la corsa verso il Pronto Soccorso.
Sulla vicenda indagano i Carabinieri che hanno sentito il bracconiere superstite sull’accaduto ed effettuato il sopralluogo sul luogo dell’incidente; secondo quanto accertato si tratta, senza ombra di dubbio, di una fatalità.
Il bracconiere 40enne è stato denunciato a piede libero per rispondere dei reati di omicidio colposo ed altri reati in violazione alla normativa nazionale sulla caccia e sulle armi; il fucile e le munizioni trovate in possesso dell’uomo sono state sequestrate dai Carabinieri.
( 16 maggio 2016 )
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