Da poco più di due settimane anche il piccolo comune calabrese di Galatro ha il suo circolo di cacciatori. Il paese in provincia di Reggio Calabria, noto per le sue strutture religiose e per aver dato i natali al maestro di greco di Petrarca e Boccaccio, ha atteso con una certa trepidazione la data dello scorso 27 febbraio, quando c’è stata l’inaugurazione ufficiale della sezione venatoria locale. L’incontro è stato impreziosito dalla presenza del sindaco di Galatro, Carmelo Panetta, il vicesindaco Pino Sorbara, oltre a molti cacciatori e autorità del luogo. Non poteva mancare ovviamente Federcaccia, rappresentata dal presidente regionale Gennaro Giuffrè e da quello provinciale Mimmo Iero.
Inoltre, è stato invitato il numero uno dell’Ambito Territoriale di Caccia RC1 Reggio Calabria, Tino Laganà. Perché un nuovo circolo in questa zona della Calabria? Il primo presidente del circolo, Carmelo Romeo, ha fatto gli onori di casa con i ringraziamenti di rito. La struttura è stata denominata “Il Tordo” e l’inaugurazione è stata sfruttata anche per ricordare Edoardo Virdia, originario di queste parti e presidente della Federazione Italiana della Caccia per più di quattro decenni, il quale è scomparso nei mesi scorsi.
L’incontro è servito anche per discutere del futuro della caccia e delle problematiche più importanti che riguardano la regione meridionale e tutto il paese. Come ha spiegato il sindaco di Galatro, la caccia è e dovrà rimare un momento di aggregazione, il nuovo circolo sarà un ritrovo piacevole e accogliente in cui parlare e discutere di tanti argomenti, tra cui la stessa caccia, ma anche la pesca, la micologia e quant’altro. Anche il presidente provinciale Iero ha ricordato le emergenze attuali in ambito venatorio, assicurando la propria presenza per i futuri dibattiti. Proprio lo scorso mese di febbraio le associazioni regionali di settore si sono incontrate per discutere delle principali problematiche.
In particolare, si sta parlando da tempo di una riforma complessiva della normativa sulla caccia in Calabria, una legge che dovrà sintetizzare i contributi di tutti. Altro argomento piuttosto “spinoso” è quello dell’assenza di un regolamento disciplinare per quel che riguarda la caccia al cinghiale e le guardie venatorie, senza dimenticare la recente chiusura anticipata del prelievo venatorio. La Regione si è impegnata ad avviare un percorso di formazione obbligatoria per dar vita una organizzazione di volontari. Si tratta di questioni sempre attuali e che il nuovo circolo galatrese contribuirà a risolvere al meglio, soprattutto per quel che concerne i danni subiti dal settore agricolo dagli animali selvatici (cinghiali in primis).