Richiesta esplicita
Riapertura del prelievo venatorio dello stambecco in Valle d’Aosta. È questa la richiesta esplicita della Lega tramite il consigliere regionale Christian Ganis, il quale ha reso pubblica una mozione che fa riferimento all’ungulato e al territorio della regione settentrionale. Quali sono le motivazioni nello specifico?
Misure di gestione
A livello europeo, secondo la Direttiva Habitat lo stambecco è, al pari del Camoscio alpino, lo stambecco è “specie di interesse comunitario il cui prelievo nella natura ed il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione” (vedi allegato V) e che quindi gli Stati membri possono adottare misure di sfruttamento purché sempre compatibili con un suo stato di conservazione soddisfacente, attraverso l’introduzione di piani di gestione.
Progetto Stambecco
Inoltre, l’Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi (UNCZA) ha recentemente promosso uno studio denominato “Progetto Stambecco” che raccoglie tutti gli studi promossi negli ultimi anni nel nostro Paese sulla specie Capra Ibex. Dalle pagine dello studio emerge come lo stambecco sia una specie ormai ampiamente diffusa sull’arco alpino, dove sono stati censiti più di 50.000 capi dei quali ben 15.000 sul versante italiano, numeri che giustificano l’avvio di una gestione anche venatoria della specie.