La formazione riguarda i cacciatori che sono incaricati di gestire le case di caccia. Questi locali sono stati attrezzati in modo tale da portare all’interno i capi abbattuti. Nelle stanze delle case di caccia si procede con l’eviscerazione dei selvatici, senza dimenticare la lavorazione delle carni che poi vengono distrituite tra gli associati. Nei locali viene attuato un controllo igienico particolare: non si tratta di pulizie punitive e nemmeno di tipo fiscale come può anche avvenire, ma di controlli di tipo preventivo.
L’esempio potrebbe essere seguito a breve dai cacciatori di altre parti d’Italia. In Trentino si è temuta la mancata partenza della nuova stagione venatoria a causa di un ricorso ambientalista e del Movimento 5 Stelle: politica e associazioni venatorie hanno però rassicurato sul normale inizio della caccia.