Il Sindacato Nazionale Cacciatori ha pubblicato una nota ufficiale dal titolo piuttosto emblematico: “Sicilia, ex terra di invasioni barbariche“. Il riferimento è andato alla Federcaccia e al tentativo di far venire meno un divieto che viene richiesto e ottenuto. Si sta parlando del divieto che non permette ai cacciatori extra-regionali di esercitare l’attività venatoria in territorio siciliano nel periodo di pre-apertura. Tra l’altro, questo divieto è stato esteso a cavallo di ottobre, novembre e dicembre. SNC non ha gradito affatto il parere della FIDC sulla proposta di calendario venatorio 2017-2018, nello specifico il fatto che l’ampliamento del divieto sia stato giudicato una “proposta del tutto campata in aria e inaccettabile”.
Inoltre, Federcaccia ha ricordato l’impossibilità per i cacciatori non residenti di prelevare allodole, tordi, becacce e anatidi nel periodo di pre-apertura. Secondo il Sindacato si tratta di egoismi di pochi gruppi di cacciatori siciliani, con il dettaglio sconcertante dell’amministrazione regionale che sta assecondando tutti. Nella nota si legge come il cacciatore extra-regionale che usufruisce di un periodo ridotto di accesso negli ATC dell’isola debba pagare la relativa tassa per intero. Se ha già versato e vuole rinunciare all’ingresso in Sicilia, può chiedere il rimborso prima dell’inizio della stagione venatoria.
Il Sindacato ha evidenziato soprattutto l’esistenza in territorio siciliano di fauna selvatica invidiata in tutta Italia, dunque è inevitabile l’invasione degli extra-regionali. Il Sindacato ha preteso e ottenuto che il principio di reciprocità fosse emendato per arginare le disuguaglianze tra gli Ambiti, escludendo gli accessi dei cacciatori extra-regionali nei periodi di pre-apertura e di passo, una situazione che dovrebbe continuare.