“Il cinghiale è un problema enorme per la sicurezza delle persone, per le coltivazioni e per il ciclo produttivo lombardo. Negli ultimi 5 anni in Lombardia i cinghiali hanno causato danni all’agricoltura per 1,7 milioni di euro di rimborsi e 384 sinistri stradali. La Regione Lombardia ha fatto quanto possibile: nei mesi scorsi abbiamo approvato una delibera con la quale diamo la possibilità agli uffici territoriali di autorizzare la caccia di selezione al cinghiale, a partire dalle zone non idonee, per tutto l’anno sull’intero territorio regionale, anche in difformità dei periodi e degli orari stabiliti per legge.
È un atto forte, che fa capire come la Regione voglia risolvere il problema”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, rispondendo in Consiglio regionale alla mozione relativa al contrasto a specie animali nocive e invasive, quali nutrie, cinghiali o cormorani. Secondo Rolfi, “è necessario inoltre ampliare l’attività di contenimento finora riservata alla polizia provinciale e, in attività venatoria, ai cacciatori – ha proseguito l’assessore.
Per questo rivolgo un ulteriore appello a tutti i parlamentari lombardi, affinché si facciano carico di una modifica legislativa nazionale che preveda il riconoscimento formale della figura dell’operatore volontario, ossia un cacciatore adeguatamente formato e abilitato che, in accordo con la Polizia provinciale, possa contribuire ad attuare i piani di contenimento”.