Chi ha presentato l’interrogazione
L’onorevole Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Senato, rivolta al Ministero dell’Agricoltura e riguardante gli Ambiti Territoriali di Caccia. Queste sono le premesse del testo: “La legge 11 febbraio 1992, all’articolo 14, comma 3, dispone che il Ministero dell’agricoltura e delle foreste stabilisca con periodicità quinquennale, sulla base dei dati censuari, l’indice di densità venatoria minima per ogni ambito territoriale di caccia (ATC). Tale indice è costituito dal rapporto fra il numero dei cacciatori, ivi compresi quelli che praticano l’esercizio venatorio da appostamento fisso, ed il territorio agro-silvo-pastorale nazionale ovvero il livello minimo di densità dei cacciatori per ettaro. L’ultimo decreto ministeriale risale al 30 gennaio 1993 e fissa l’indice di densità venatoria minima per ogni ambito territoriale di caccia a 19,01 ettari per cacciatore“.
Bari e Brindisi a confronto
L’interrogazione fa poi riferimento al territorio pugliese: “Negli ambiti territoriali di caccia provinciali della Puglia sarebbe in atto una disparità di trattamento in quanto i cacciatori della provincia di Bari non avrebbero l’autorizzazione ad esercitare la propria attività nell’ambito della provincia di Brindisi poiché tale territorio, poco esteso, non consentirebbe di rispettare l’indice di densità venatoria minima. I cacciatori della provincia di Brindisi, invece, avrebbero la possibilità di esercitare la loro attività venatoria nell’ambito di Brindisi, Foggia e nell’ambito territoriale di Bari, quest’ultimo addirittura comprensivo anche del territorio della provincia Barletta-Andria-Trani, sprovvista, ancora oggi, di un ambito territoriale di caccia di propria competenza“.
Indice di densità venatoria
Il testo si conclude così: “Visto che in tal modo si verificherebbe un’intensiva attività venatoria nel territorio barese e foggiano durante le stagioni di caccia, anche in conflittualità con le aziende agricole presenti, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se non ritenga opportuno, alla luce del mutato contesto territoriale, stabilire con proprio decreto un nuovo indice di densità venatoria minima per ogni ambito territoriale di caccia in modo da non creare eccessiva pressione su determinati territori a discapito di altri“.