Sono oltre 170 i cacciatori controllati dalla Polizia provinciale di Modena, in occasione della giornata di apertura della caccia alla selvaggina stanziale che si è svolta domenica 19 settembre con una buona affluenza, soprattutto in collina e pianura; la caccia alla selvaggina stanziale, come lepri e fagiani, coinvolge quasi tre mila cacciatori modenesi, più un migliaio da altre province. I 18 agenti provinciali, coadiuvati da circa 70 guardie volontarie, hanno garantito il presidio sullo svolgimento dell’attività venatoria anche utilizzando le biciclette a pedalata assistita acquistate di recente, sulla base di un progetto finanziato dalla Regione, che consentono un più efficace presidio del territorio.
Come sottolinea Patrizia Gambarini, comandante della Polizia provinciale, «la prima giornata di caccia si è svolta regolarmente con un sostanziale rispetto delle norme stabilite dal calendario venatorio. Le sanzioni emesse sono state in tutto quattro, per il mancato utilizzo dell’indumento ad alta visibilità e per l’utilizzo, non consentito, di una radio trasmittente». Le chiamate in buona parte sono state dovute alla preoccupazione dei cittadini sul rispetto delle distanze di sicurezza.
La Polizia provinciale ricorda che il mancato rispetto della distanza di sicurezza di 50 metri per le strade e 100 per le case viene punito con una sanzione di 206 euro. Dal 2 ottobre parte la caccia collettiva al cinghiale con i metodi della “braccata”(minimo 15 persone con più cani) e della “girata” (minimo quattro cacciatori e un solo cane) (Sassuolo 2000).