La presenza di animali selvatici in provincia di Biella ha fatto scattare più di un allarme, tanto che sono aumentare le richieste alla Regione Piemonte di perfezionare il piano di abbattimento. Non sono soltanto i cinghiali a destare preoccupazione, come messo in luce dall’Ambito Territoriale di Caccia e dal Comprensorio Alpino. Solo nell’ultimo anno il censimento ha fatto registrare 450 caprioli in pianura, anche se il numero di esemplari calcolati rappresenta appena un terzo di quelli effettivi.
Il comprensorio alpino della provincia piemontese ha fatto rilevare la presenza di almeno 300 esemplari, il che equivale a dire che in questo territorio ci sono quasi 2500 caprioli, probabilmente molti di più. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), comunque, si possono abbattere 350 ungulati in pianura e altri 230 in montagna, un numero definito troppo basso dal mondo venatorio locale, soprattutto alla luce degli incidenti che si stanno verificando e ripetendo.
L’ATC ha ricordato come lo scorso anno siano stati 243 i caprioli trovati feriti o morti dopo uno scontro con una macchina o una moto. Si attendono quindi nuove soluzioni per rispondere concretamente all’emergenza.