Tra pochi giorni tornerà la rassegna gastronomica “Caccia in Cucina” che si svolgerà in provincia di Bergamo e durerà un intero mese. Dal 25 febbraio al 24 marzo questo evento avrà come assolute protagoniste le carni selvatiche. La manifestazione viene promossa, come di consueto, dall’ASCOM Bergamo – Gruppo Ristoratori insieme all’ANUUMigratoristi. L’obiettivo da raggiungere è quello di dare il giusto valore e recuperare la tradizione gastronomica venatoria.
I ristoranti, le osterie e le trattorie del bergamasco saranno 15, con un’offerta di tutto rispetto al punto che ogni palato verrà soddisfatto dai piatti di selvaggina. L’edizione del 2019 sarà la numero 17, a conferma del fatto che si sta parlando di un appuntamento consolidato e apprezzato dal pubblico e dai ristoratori stessi. La cacciagione verrà cucinata con maestria e innovazione a Bergamo, Trescore Balneario, Urgnano, Branzi, Spinone al Lago, Ponteranica, Clusone, Albino, Gromo, Alzano Lombardo, Viadanica, Zogno e Mapello. Cosa prevede invece il menù per iniziare subito a leccarsi i baffi?
I piatti sono davvero succulenti. Si possono citare i tortelli di capriolo in crema di taleggio di grotta con mandorle sfogliate e gocce del suo fondo, il filetto di cervo in panatura di frutti secchi, ma anche la costoletta di cervo al ginepro con mousse di castagne e le tagliatelle all’uovo (rigorosamente pasta fresca) al salmì di lepre. Non meno gustosi saranno il cervo alle erbe aromatiche e castagne con polenta taragna e gli straccetti di pasta fresca al timo con ragù di fagianella.
Questa è un’ottima iniziativa, a cui ho partecipato diverse volte, a Como era una nota scuola alberghiera che tramite i suoi allievi provvedeva alla preparazione dei piatti.
Complimenti all’Avv Bana e all’ANUU, oltre che i ristoratori bergamaschi che hanno accettato tale sfida.