Negli ultimi giorni sulle strade della provincia di Asti ci sono stati numerosi incidenti causati dai cinghiali. Nessun ferito, per fortuna, ma molte auto finite fuori strada e danneggiate dopo uno scontro con gli animali. L’ultimo incidente in ordine di tempo sulla strada che da San Damiano porta a Revignano: un branco ha attraversato la strada all’improvviso, schiantandosi contro un’auto che stava sopraggiungendo. Spaventatissima Antonella, la conducente, che ha raccontato la sua disavventura sui social. Nessuna ferita, ma la parte anteriore della vettura completamente distrutta. «E desso chi mi risarcisce? – scrive su Facebook – Purtroppo avevo tolto da poco l’assicurazione per gli animali. Non posso permettermi di pagare i danni».
Altro scontro tra Asti e Callianetto. Altro racconto sui social: «L’altra sera mentre proseguivo con l’auto a circa 30 metri dal luogo di un incidente provocato dai cinghiali, mi sono trovata a mia volta un branco che attraversava la strada e ne ho preso uno di striscio. Fate attenzione». Dall’inizio dell’anno a oggi sono stati almeno 30 gli interventi della polizia municipale per gli incidenti causati dai cinghiali. Le aree maggiormente colpite sono le frazioni, anche se, di fatto, nell’ultimo periodo si registrano anche in città e persino in tangenziale. In Piemonte, si contano in media 1200 sinistri del genere ogni anno. È vero che una sentenza della Cassazione stabilisce che la responsabilità del risarcimento per danni causati dai cinghiali è della Regione, ma è altrettanto vero che ottenere la liquidazione dei danni non è mai semplice.
Senza contare la paura, e il pericolo. A essere spaventati, però, non sono solo gli automobilisti astigiani, ma soprattutto i tantissimi motociclisti, ancor più esposti al pericolo cinghiali in strada. , e lo spa: non a caso diversi appassionati di moto hanno installato sui loro mezzi un piccolo dispositivo che, emettendo ultrasuoni, dovrebbe tenere lontani gli animali selvatici. In caso di scontro con animali bisogna mettere la zona in sicurezza e chiamare il 112 o la polizia municipale. E informare le forze dell’ordine, anche della presenza di animali selvatici feriti. I cinghiali, inoltre, sono uno di principali nemici degli agricoltori, che chiedono un piano di abbattimento e di contenimento più efficace.
La Regione, pochi giorni fa, ha disposto una proroga del calendario venatorio, concedendo un mese in più ai cacciatori per sparare ai cinghiali. Il provvedimento ha però sollevato molte critiche. «Mi risulta difficile credere che qualche settimana di caccia in più possa risolvere il problema», ha detto ad esempio Diego Furia, direttore della Coldiretti diAsti. Nei primi tre mesi del 2021, in provincia di Asti, erano già stati fatti 114 interventi di contenimento, per un totale di 297 capi eliminati. La soluzione del problema appare quindi lontana: il numero dei cinghiali, che non sono censiti, sembra in aumento. E gli animali in cerca di cibo cominciano a essere avvistati anche nelle zone urbane, attratti dai rifiuti (La Stampa).