Ancora un incidente tra un cinghiale e un’auto tra Castello d’Annone e Quarto. Uno schianto che fortunatamente, non ha provocato conseguenze per le persone. Sul posto sono intervenuti il personale medico del 118, la polizia stradale, la guardia di finanza e gli operatori della Provincia per rimuovere la carcassa dell’animale: il traffico è stato rallentato per circa un’ora. A fine marzo il servizio Ambiente Caccia-Pesca della Provincia di Asti aveva comunicato che nel 2020 erano stati effettuati 920 interventi di contenimento ed erano stati abbattuti 1431 cinghiali. Dall’inizio del nuovo anno al mese scorso, invece, erano già stati realizzati 114 interventi per un totale di 297 capi eliminati.
«I dati forniti dagli uffici provinciali – avevano spiegato il presidente della Provincia, Paolo Lanfranco e il consigliere provinciale con deleghe in Agricoltura e Caccia, Davide Massaglia – evidenziano il grande lavoro svolto dalle squadre nel contenimento della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali. La presenza dei cinghiali, favorita in ampie zone di territorio boscato in condizioni di abbandono, è drammaticamente aumentata a causa del lockdown della scorsa primavera che ha offerto le condizioni ideali ai selvatici per proliferare. La Provincia è disponibile a discutere qualsiasi iniziativa utile a garantire la sicurezza dei cittadini e le produzioni dei nostri agricoltori».
Solo qualche mese fa un nutrito gruppo di cinghiali era stato avvistato di giorno a Bubbio, dove molti agricoltori e viticoltori lamentano i danno causati dalla fauna selvatica. A dicembre in pieno giorno un branco di cinghiali aveva attraversato la strada in via Gianotti ad Asti. Uno di loro, aveva improvvisamente aggredito un passante. L’uomo aveva riportato solo qualche lieve ferita. In Piemonte si registra una media di 1200 incidenti stradali all’anno – causati dalla presenza di animali selvatici – spesso con gravi feriti. A livello nazionale, invece, secondo il rapporto Coldiretti oltre sei italiani su dieci (62%) hanno paura dei cinghiali. Otto italiani su dieci (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, incaricando personale specializzato per ridurne il numero (La Stampa).