L’associazione Arci Caccia ha deciso di pubblicare una lettera scritta da un cacciatore molisano che riporta un fatto davvero assurdo. La Regione Molise, sull’onda della preoccupazione causata dai recenti incidenti di caccia ha emanato un regolamento che nel periodo di caccia al cinghiale obbliga i cacciatori, e non solo loro, ad indossare indumenti ad alta visibilità.
Un obbligo che sarebbe esteso addirittura alle cacce da appostamento alla migratoria, attività in cui i rischi derivati dall’essere poco visibili sono pressoché inesistenti, mentre, in compenso, l’obbligo di capi ad alta visibilità sarebbe sicuramente deleterio per la buona riuscita della caccia al tordo ed al colombaccio.
Ecco uno dei punti più interessanti della lettera di questo cacciatore: “Nessuno vede e nessuno sente. In Molise con tre righe del punto 12 lettera “L” è stata chiusa la caccia da appostamento mentre nel mondo si possono usare richiami per le quaglie, richiami per gli anatidi, si può praticare la caccia notturna e non ci sono limiti di abbattimenti. Possiamo abbattere tre beccacce fino a dicembre e spendiamo fior di risorse economiche per monitorare la specie. Povera beccaccia, adesso la monitoriamo notte e giorno, le tagliamo le ali per vedere i maschi, i giovani e le femmine, gli mettiamo il satellitare per monitorare i suoi viaggi. Incredibile, vanno via dal nostro bel paese e vengono trucidate all’estero”.