L’associazione ANUUMigratoristi ha commentato con una nota ufficiale la situazione che riguarda i richiami vivi. In particolare, è stato criticato l’operato dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il quale emana risposte prive di fondamento e verità, senza dimenticare la Regione Lombardia che “non sa far rispettare il suo vero ruolo soccombendo sia politicamente che tecnicamente”.
Si sta parlando del parere dello scorso 9 giugno, il quale ha rimesso in discussione la selettività delle reti operanti in tutta Europa. Questo vuol dire che le catture di richiami vivi sembrano in dubbio anche per tutto il 2017. Tra l’altro, l’ISPRA ha negato che sia stato chiuso un procedimento di infrazione contro il nostro paese, procedura terminata con l’archiviazione.
Non viene accettato di riconoscere la mancanza di allevamenti per permettere un regolare rifornimento dei richiami vivi, più che mai richiesti nei limiti minimali di un prelievo adeguato e per evitare il “micro-bracconaggio”. Tra l’altro, pochi consiglieri regionali hanno saputo alzare la testa. Per l’ANUU l’impressione è che le istituzioni preferiscano che i cacciatori italiani siano considerati bracconieri, piuttosto che dire basta al continuo danneggiamento dell’immagine del mondo venatorio.