Nel corso della giornata di ieri, venerdì 16 dicembre 2016, il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli delle associazioni Arci Caccia ed Enalcaccia contro la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo sulla chiusura anticipata per alcune specie. Nel dettaglio, si tratta della scelta dei giudici amministrativi di far terminare al prossimo 31 dicembre (dunque fra due settimane) il prelievo venatorio di tordi bottacci, tordi sasselli e cesene.
La nuova sentenza stabilisce che la caccia in questione terminerà dieci giorni più tardi, il 10 gennaio 2017, mentre invece per la beccaccia il termine è stato confermato alla fine dell’anno. Le motivazioni addotte dalla Regione Abruzzo non sono state considerate idonee per quel che riguarda proprio la beccaccia a superare il parere dell’ISPRA in merito alla migrazione post-nuziale.
L’avvocato Matteo Valente, il quale si è occupato dell’appello, ha sottolineato come la vicenda era piuttosto complessa ed è stato incredibile come si sia ottenuta una pronuncia in tempo utile per consentire lo svolgimento della caccia anche nella prima decade del nuovo anno. La decisione del TAR Abruzzo, al contrario, è stata ritenuta viziata in relazione ai tempi di caccia ai turdidi, ragione per cui sono state riconosciute le istanze delle due associazioni venatorie.