La caccia al cinghiale in Abruzzo è terminata, con l’inizio del 2017 si dà invece spazio alla braccata alla volpe. Da ieri, sabato 31 dicembre 2016, non è più possibile prelevare gli ungulati nella regione, anche se l’emergenza non è finita. Per quel che riguarda la volpe, invece, è stato disposto un disciplinare molto preciso. Il cane da seguita può essere utilizzato fino al prossimo 30 gennaio: la braccata sarà possibile senza alcuna preclusione nel territorio che è adibito all’attività venatoria libera.
I cacciatori hanno l’obbligo di organizzarsi in squadre e comunicare la composizione e il nome del responsabile all’Ambito Territoriale di Caccia competente. La composizione è presto detta: ogni singola squadra non può avere meno di cinque cacciatori, mentre il numero massimo è pari a 15, senza dimenticare la nomina di un capo-squadra e di un vice. Entrambi hanno il compito di organizzare e dirigere la squadra, assegnando le poste ai cacciatori e garantendo il regolare svolgimento del lavoro dei cani.
Una volta abbattuta la volpe non si può abbandonare l’area, ma occorre attendere il termine ufficiale della battuta. Non potranno mancare i guardiacaccia volontari, oltre a un agente della Polizia Provinciale. Il numero di volpi abbattute e le località esatte del prelievo andranno infine comunicate all’ATC.