“Giustamente da tutta Italia ci giungono richieste di chiarimenti in merito alla ordinanza del Consiglio di Stato, essendo intrisa di termini processuali e dinamica tecnico amministrativa. Pertanto cercherò di dare una spiegazione possibilmente accessibile a tutti e previo consulto con gli Avvocati Orlandini e Pellegrino. Innanzitutto il Consiglio di Stato ha accolto in pieno le ragioni esposte dalla Federcaccia nazionale e dalle Aziende Faunistico Venatorie Fiore e Frigole e cioè che la delibera della Regione Puglia che ha adottato il nuovo calendario venatorio non va intesa come un atto autonomo che ha annullato il precedente calendario bensì un provvedimento emesso in esecuzione del decreto Frattini di sospensione.
Questo vuol dire che il vecchio calendario venatorio sussiste e sarà il Tar Bari in sede discussione del merito a decidere la portata ed i limiti. Inoltre a caccia si continua ad andare tranquillamente seppure nei limiti indicati dal nuovo calendario che a questo punto deve essere considerato provvisorio.
Inoltre sono stati rigettati i nuovi limiti chiesti dalla Vas con i motivi aggiunti e cioè il divieto di utilizzare palle di piombo nella caccia al cinghiale il divieto di cacciare nelle aree contigue ed il divieto di cacciare a 500 metri dalla costa o dalle aree umide. Infine non per polemica ma per semplice risposta ad un apposito comunicato diffuso ieri da alcuni colleghi, ritengo che non siano state accettate dal Consiglio di Stato le tesi avanzate dagli avvocati di Libera caccia”. (Giovanni Ciccarese Presidente Regionale Federcaccia Puglia).