Il Tribunale Amministrativo Regionale di Campobasso si è pronunciato in merito alla detenzione delle armi e al loro trasferimento. In particolare, i giudici hanno accolto il ricorso di un ingegnere che si è trovato in una situazione particolare. Secondo il TAR, il possesso presuppone anche una denuncia entro le 72 ore successive alla materiale disponibilità. In caso di trasferimento da una località italiana all’altra bisogna ripetere la denuncia.
L’uomo, appassionato di caccia, custodiva tre pistole nella casa della madre, spostandole in una residenza di campagna e conservandole in un cassetto chiuso. Due giorni dopo il trasloco, però, si era verificato un furto con la conseguente contestazione dell’omessa custodia colposa. In base a quanto stabilito dal Tribunale, l’uomo avrebbe dovuto denunciare il trasferimento delle armi al nuovo domicilio entro 72 ore, ma visto che il furto è avvenuto prima di questo termine, non c’è stato proprio il tempo materiale per provvedere.
Ecco perchè il ricorso è stato accolto, senza contestare l’omissione: tra l’altro, i giudici hanno tenuto conto anche della maturità dell’ingegnere e dell’assenza di abusi dell’arma. In parole povere, il divieto di detenzione delle armi, l’ordine di cessione a una armeria e la revoca e il ritiro cautelare del porto di fucile uso caccia sono apparsi sproporzionati rispetto a quella che era stata considerata una violazione.