A seguito della notizia del ricorso contro il Calendario Venatorio delle Marche da parte del WWF, la Federazione Italiana della Caccia, in stretto contatto con la sezione regionale, ha immediatamente avviato con i propri legali di fiducia gli approfondimenti necessari a verificare nei particolari i contenuti dell’Atto (non è stato ancora depositato) per poi procedere a opporsi allo stesso. In attesa di ulteriori aggiornamenti, Federcaccia esprime l’auspicio che la Regione Marche decida di sostenere una analoga posizione mantenendosi ferma sulle disposizioni espresse nel Calendario votato e approvato dalla Giunta.
Questo testo è stato spesso definito uno dei migliori di tutta Italia, un giudizio confermato più volte nel corso degli anni. In base a quanto deciso dalla Regione, i cacciatori marchigiani inizieranno l’attività il prossimo 1° settembre e la termineranno il 10 febbraio 2019. L’assessore regionale Moreno Pieroni ha parlato di un percorso virtuoso, iniziato già da aprile con il prelievo selettivo del cinghiale ed il primo piano di controllo della specie, attraverso tutte le possibili iniziative rivolte ad una migliore gestione della fauna e contemporaneamente della salvaguardia delle colture agricole.
La pre-apertura è stata autorizzata per alcune specie, vale a dire tortore, colombacci, cornacchie, ghiandaie, gazze, alzavole, germani reali e marzaiole. Da settembre a dicembre, poi, ci sarà la caccia alla selvaggina stanziale, senza dimenticare il prelievo di cornacchie, gazze e colombacci a febbraio.