Come riferito dall’Associazione Cacciatori Lombardi, una settimana fa il Tg1 ha dedicato un servizio agli appassionati di bird-watching che sono soliti frequentare il Delta del Po. L’inviato del telegiornale ha intervistato Fulvio Mamone Capria, numero uno della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), il quale ha parlato di un numero spropositato per quel che riguarda gli abbattimenti illegali che avverrebbero ogni anno in Italia. Il presidente dell’associazione animalista ha citato una cifra compresa tra i 5 e gli 8 milioni di uccelli selvatici, una vera e propria bufala resa pubblica per accattivarsi l’opinione pubblica.
La società non conosce la realtà dei fatti e non sa che quantificare questo numero è praticamente impossibile, come confermato dal WWF. Non ci sono censimenti specifici che rigurdano il bracconaggio nel nostro paese, di conseguenza sarebbe ora che “sparate” come quella di Mamone Capria vengano evitate. Anche la scorsa estate il presidente della LIPU aveva parlato addirittura di 40 milioni di animali uccisi a causa degli incendi, mentre a suo dire i cacciatori “assetati” di sangue durante la pre-apertura sarebbero 600mila.
ACL ha sottolineato come i cacciatori siano in realtà 470mila in tutta Italia, senza dimenticare che nel corso della pre-apertura ne viene coinvolto appena il 9%. L’associazione si chiede perchè il servizio pubblico non abbia verificato le informazioni prima di mandarle in onda: inoltre, sarebbe stato opportuno ascoltare anche il mondo venatorio, un contradditorio utile a evitare la diffusione delle fake news.