24 ore di “resistenza”
Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo e i cacciatori del Veneto dovranno nuovamente fare i conti con una controversa sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. Il 23 gennaio la giunta aveva rideterminato il calendario venatorio 2023-2024, fissando la data di chiusura per la stagione venatoria 2023-2024 al 31 gennaio 2024 per l’avifauna acquatica limitatamente alle specie Alzavola, Codone e Germano reale.
La decisione dei giudici
La LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) si è messa però di traverso, proponendo un proprio ricorso che è stato accolto proprio ieri dai giudici. Ecco cosa si legge nella pronuncia: “Il TAR accoglie la domanda di misure cautelari provvisorie e, per l’effetto, sospende l’esecuzione della deliberazione impugnata, nella parte in cui ha rideterminato la data di chiusura della stagione venatoria 2023-2024 al 31 gennaio2024, limitatamente alle seguenti specie: Alzavola, Codone e Germano reale, indicate al punto 2, lettera h) dell’Allegato B alla DGR n. 1009 dell’11.08.202 al 31/01/2024, sino all’udienza camerale del giorno 22 febbraio 2024, alla quale si fissa la trattazione dinanzi al Collegio dell’istanza cautelare”.
Comunicazione alle parti
La sentenza prosegue: “Il presente decreto sarà eseguito dall’Amministrazione ed è depositato presso la Segreteria del Tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti”. Si attendono ora le reazioni da parte del mondo venatorio, sia veneto che italiano.