Il ricorso animalista
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Quarta) si è pronunciato in merito al ricorso proposto dalla Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC), WWF Italia, Lipu e LAV che chiedeva l’annullamento del “Piano faunistico venatorio regionale 2022-2027– Esecuzione della sentenza della Corte costituzionale n. 148 del 18.7.2023” respingendo la domanda cautelare.
Le prime precisazioni dei giudici
In particolare, in base a quanto sottolineato dai giudici, la domanda cautelare formulata dalle associazioni ricorrenti è limitata alle previsioni di cui all’art. 8, comma 1, lett. d), e comma 2, del regolamento di attuazione di cui all’allegato A del Piano faunistico venatorio.
Altri dettagli interessanti
In aggiunta, alla luce delle articolate difese svolte dalla Regione Veneto nel corso della
trattazione orale all’odierna Camera di consiglio, l’esame delle argomentazioni proposte con la domanda cautelare non appare compatibile con il carattere sommario che connota la presente fase di giudizio, e necessita dell’approfondimento proprio della fase di merito del ricorso. Infine, le censure proposte implicano la soluzione di questioni interpretative di non immediata definizione, volte a chiarire se, a determinate condizioni, possano o meno essere definite come appostamenti fissi da cui è ammesso l’esercizio dell’attività venatoria, le imbarcazioni ancorate nei corsi o negli specchi d’acqua.