Qualche mese dopo, però, era stata riscontrata la mancata iscrizione delle armi nel registro delle operazioni giornaliere. In particolare, l’elenco includeva carabine e diversi fucili da caccia. Nel registro non erano state compilate bene nemmeno le sezioni relative al carico e scarico di esplosivi, mancando 6400 cartucce. La condanna aveva portato a una multa di oltre 6mila euro. I giudici del TAR hanno confermato la presena di una violazione di legge per quel che riguarda la custodia e la circolazione delle armi.
Allo stesso tempo è stato riconosciuto come le armerie registrino le armi in due momenti, inserendo il modulo nella canna e poi entro l’orario di chiusura del negozio. La revoca della licenza è stata ritenuta sproporzionata. L’attenzione dei titolari è diminuita a causa della prassi di registrare le armi in due momenti, anche perchè la consegna poteva essere avvenuta poco prima dell’ispezione. Di conseguenza il ricorso è stato accolto.