La Quinta Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania si è espresso in questi giorni sulle 72 ore necessarie per denunciare l’acquisto di armi. In particolare, i giudici hanno esaminato il ricorso di un uomo contro il Ministero dell’Interno e la Questura di Caserta. Lo stesso Questore aveva revocato la licenza di porto di fucile a uso caccia nel febbraio del 2017. Che cosa era successo di preciso? Sarebbero venuti meni i requisiti di affidabilità e buona condotta, visto che la denuncia relativa all’acquisto di un fucile era avvenuta oltre le 72 ore previste dalla legge.
Il cacciatore ha spiegato di aver avuto febbre e gastroenterite, una condizione clinica che ha richiesto quattro giorni di riposo e che, una volta giunto in Questura, non era presente il personale addetto alla regolarizzazione. I giudici del TAR hanno accolto il ricorso. Il pericolo di abuso delle armi deve essere accertato da una valutazione adeguata della personalità del titolare della licenza.
In questo caso la valutazione non c’è stata, inoltre la situazione personale dell’uomo è stata considerata un fatto isolato e incapace di formare un giudizio di pericolosità. Il ricorso è stato accolto a causa del difetto di istruttoria e di motivazione, di conseguenza il provvedimento della Questura casertana è stato definitivamente annullato.