Il cacciatore ha spiegato di aver avuto febbre e gastroenterite, una condizione clinica che ha richiesto quattro giorni di riposo e che, una volta giunto in Questura, non era presente il personale addetto alla regolarizzazione. I giudici del TAR hanno accolto il ricorso. Il pericolo di abuso delle armi deve essere accertato da una valutazione adeguata della personalità del titolare della licenza.
In questo caso la valutazione non c’è stata, inoltre la situazione personale dell’uomo è stata considerata un fatto isolato e incapace di formare un giudizio di pericolosità. Il ricorso è stato accolto a causa del difetto di istruttoria e di motivazione, di conseguenza il provvedimento della Questura casertana è stato definitivamente annullato.