Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo ha pronunciato l’ordinanza sul ricorso presentato contro il Calendario Venatorio 2019-2020. Il ricorso è stato presentato dal WWF e dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane. In estrema sintesi, i giudici del TAR hanno scelto di anticipare di dieci giorni la chiusura della caccia a quaglie, fagiani, cesene, tordi bottacci, tordi sasselli, alzavole, fischioni, folaghe, gallinelle d’acqua, germani reali, marzaiole, pavoncelle, porciglioni, canapiglie, codoni, frullini, mestoloni e moriglioni (il termine è ora il 20 gennaio invece del 30 gennaio come stabilito in precedenza).
L’apertura del 15 settembre è stata considerata illegittima e quindi l’avvio dei prelievi è stato spostato al 2 ottobre prendendo spunto dal parere dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La beccaccia potrà essere cacciata fino al 31 dicembre, venti giorni prima della scadenza originaria.
Per il beccaccino i cacciatori abruzzesi avranno un mese in meno a disposizione, senza dimenticare l’illegittimità riconosciuta dell’apertura dei prelievi della tortora. I motivi del ricorso erano quattordici erano 14, ma il Tribunale ne ha accolti tre in totale, per la trattazione del ricorso bisognerà attendere il prossimo 4 dicembre.
Ci tolgono ogni anno periodi e zone di caccia. Ogni anno con motivazioni assurde. Mi chiedo: ma si estingueranno mai questi animalisti e anticaccia? Lo spero vivamente.