Il ricorso si era basato sul fatto che i numeri dei prelievi non avevano tenuto conto della consistenza delle popolazioni e della diminuzione degli animali. Come spiegato dai giudici, non ci sarebbero stati adeguati monitoraggi faunistici che potessero includere lepri e pernici nei carnieri, nonostante le due giornate (24 settembre e 1° ottobre) fossero già una restrizione piuttosto chiara per i cacciatori sardi.
La sentenza è arrivata comunque in ritardo, visto che il TAR ha sottolineato come si dovesse preferire la sospensione della caccia. La Regione Sardegna, Caccia Pesca Ambiente e Unione Cacciatori di Sardegna sono state condannate al pagamento delle spese legali (nello specifico 3mila euro) in favore della onlus ecologista. La stesura del calendario regionale 2018-2019 sarà quindi un momento molto “caldo” e si preannunciano polemiche e difficoltà proprio per queste due specie.