Le altre contestazioni hanno riguardato la chiusura posticipata al 31 gennaio 2019 della caccia a cesene, tordi bottacci e tordi sasselli, oltre all’estensione del prelievo di colombacci, gazze, ghiandaie e volpi fino al 10 febbraio del prossimo anno. I giudici del TAR hanno sottolineato come la Regione Sicilia abbia parzialmente accolto il parere dell’ISPRA su cui tanto insistono le due associazioni ambientaliste, in particolare per i piani di abbattimento di allodole, quaglie e beccacce.
L’Istituto, poi, non può sostituirsi alle amministrazioni nel compiere le scelte in materia di caccia, deve trattarsi esclusivamente di un supporto. Di conseguenza il ricorso di Legambiente e WWF Italia è stato rigettato dai giudici amministrativi e la nuova stagione venatoria sicilia potrà partire senza intoppi. Fra pochi giorni si comincerà proprio con la pre-apertura.