Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC), Lega Anti Vivisezione (LAV), Legambiente e SOS Gaia hanno fatto sapere del parere favorevole del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte al loro ricorso contro il calendario venatorio di questo territorio. Ecco cosa si legge nel comunicato congiunto: “Con sentenza del 20 maggio 2020 il TAR del Piemonte ha dato torto alla Regione Piemonte e l’ha condannata al pagamento delle spese nella misura di duemila euro, oltre agli accessori di legge.
La Regione era già corsa ai ripari modificando la DGR del calendario venatorio 2019/2020 e riconoscendo un’interpretazione restrittiva del calendario venatorio tale da limitare la caccia nelle aree contigue ai parchi ai soli cacciatori residenti nell’Area protetta e nell’Area contigua”.
I motivi del ricorso erano tre, vale a dire l’annotazione sul tesserino venatorio del capo abbattuto una volta terminato il recupero dello stesso, l’esenzione dell’annotazione immediata dei capi nelle aziende private e l’esclusione del divieto di caccia nelle aree contigue ai parchi previsto per i cacciatori non residenti in Piemonte.