Nel pomeriggio di ieri, venerdì 22 settembre 2017, il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha sospeso la delibera di giugno della Giunta Regionale con cui veniva autorizzata la caccia in deroga agli storni. La Seconda Sezione del TAR ha accolto il ricorso della LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia), WWF, ENPA e LAV contro il piano che prevedeva l’abbattimento di 10mila volatili (10 al giorno per ogni cacciatore autorizzato).
Secondo i giudici, la Regione Liguria non ha messo ben in evidenza i danni causati all’agricoltura per giustificare un prelievo di questo tipo. Nella delibera si parla di problemi molto gravi per le olive, ma secondo il Tribunale il danno è trascurabile. Il prossimo 10 gennaio ci sarà l’udienza di merito, intanto i 632 cacciatori liguri che avevano ottenuto l’autorizzazione resteranno a bocca asciutta.
Anche nel 2015 e nel 2016 la Regione aveva perso contro le associazioni ambientaliste e animaliste proprio in relazione alla caccia allo storno. L’ultimo ricorso ha fatto leva sulle poche richieste di risarcimento per i danni provocati dallo storno all’agricoltura. Non ha convinto nemmeno il fatto che l’Assessorato Regionale alla Caccia abbia negato alle associazioni ricorrenti l’accesso agli atti della delibera.