Il Tribunale Amministrativo Regionale di Brescia ha deciso di respingere il ricorso dei cacciatori titolari degli 11 capanni che si trovano nell’area naturale della Riserva Torbiere del Sebino. Sono mesi che si discute proprio di questo argomento, in particolare da quando la Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) e il Gruppo di Intervento Giuridico hanno deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa per sospendere l’attività negli appostamenti di terra e quelli in acqua in questa zona della Lombardia.
La Commissione Europea aveva aperto una procedura proprio a tal proposito, in modo da accertare il rispetto della legge comunitaria. Le autorizzazioni relative agli appostamenti erano state poi sospese e c’era stata la richiesta di revocare i capanni acquatici a causa del loro impatto sulla migratoria. Ecco perchè i cacciatori proprietari dei capanni si sono rivolti al TAR, il quale ha bocciato l’istanza.
Proprio all’inizio di quest’anno, tra l’altro, l’Ufficio Territoriale Regionale aveva preso la sua decisione, vale a dire la revoca degli appostamenti presenti nel Lago d’Iseo: ai cacciatori era stato imposto di proseguire l’attività venatoria solamente sulla terraferma, rimuovendo allo stesso tempo i sei appostamenti acquatici.