Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha deciso di confermare con una nuova decisione lo stop del prelievo venatorio dello storno nella regione settentrionale. I giudici hanno accolto il ricorso che era stato presentato dalla LAC (Lega Abolizione Caccia), ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e LAV (Lega Anti Vivisezione). In poche parole, il TAR ha ritenuto illegittima la delibera con cui lo scorso 17 giugno la Giunta Regionale della Liguria aveva autorizzato l’apertura della caccia in deroga al volatile: il periodo scelto inizialmente era quello compreso tra lo scorso 25 settembre e il prossimo 25 dicembre.
Secondo quanto si legge nella sentenza, le motivazioni addotte dalla Regione sono in palese contraddizione tra le finalità principali di tutela della vegetazione produttiva. I giudici ritengono sufficienti i sistemi già utilizzati, vale a dire i dissuasori acustici oppure visivi (incruenti) per proteggere gli oliveti che hanno una maturazione tardiva e con frutto pendente.
Non è stata considerata valida neanche la finalità della deroga, in quanto non contemplerebbe l’interesse dei cacciatori all’esercizio del prelievo venatorio. Abbattere gli storni potrà quindi avere dei risvolti penali in Liguria, anche se non mancheranno le polemiche. In effetti, la Regione ha ricordato come avesse ottenuto il parere favorevole dell’ISPRA alla caccia in deroga, uno dei passaggi necessari per procedere col prelievo.