Federcaccia ha parlato di una “sentenza storica”. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha fatto luce sulle norme relative alle competenze dei sindaci in merito all’attività venatoria, nello specifico l’istituzione di divieti di caccia tramite ordinanze. Le Regioni sono subentrate alle Province in questo ambito, ma secondo la Legge Regionale Toscana i sindaci hanno ancora un potere residuale e limitato, in caso di situazioni straordinarie e di breve durata.
La Federcaccia di Pisa è ricorsa proprio al TAR per tutelare i cacciatori da una serie di ordinanze comunali che hanno riguardato i divieti di caccia, in alcuni casi per l’intera stagione venatoria. In questo modo sono state sottratte all’attività venatoria zone storicamente e legittimamente adibite. Il riferimento è andato al sindaco di Ponsacco, il quale ha stabilito un divieto di caccia nell’intero territorio comunale ma con motivazioni non contingenti.
Nonostante la richiesta di dialogo, il Comune è andato avanti per la propria strada, ma fortunatamente i giudici del TAR hanno dato ragione ai cacciatori. Federcaccia ha ricordato il proprio atteggiamento, costantemente costruttivo e disponibile, nonostante le arroganze e le prepotenze dei movimenti anticaccia. Inoltre, l’associazione ha sottolineato la propria intenzione di voler far rispettare da tutti i diritti del mondo venatorio.