Il presidente del Tar della Sicilia ha rigettato l’istanza di sospensione del calendario venatorio 2019-2020 presentata dalle associazioni venatorie Anca, Federazione Siciliana della Caccia, Italcaccia, Liberi cacciatori siciliani, Unaves e Cpas che avevano impugnato le disposizioni regionali che hanno parzialmente ridimensionato i periodi e le specie cacciabili in Sicilia, al fine di tutelare il patrimonio faunistico e la biodiversità.
Secondo il Tar, le lagnanze dei cacciatori – che lamentavano di non poter cacciare tortore, quaglie, beccacce ed altri uccelli migratori in periodi ampi della stagione venatoria – non meritano accoglimento, anche perché «non è ravvisabile nella fattispecie un danno così rilevante che giustifichi l’accoglimento della suddetta istanza». «Sarebbe assurdo e grave modificare il calendario venatorio proprio dopo l’autorevole intervento del Tar.
Tra l’altro in questi giorni – dicono le associazioni ambientaliste – nelle Marche ed in Abruzzo i locali Tar hanno sospeso la pre-apertura della caccia perché le Regioni non avevano recepito le indicazioni in materia di conservazione delle specie faunistiche emanate dal ministero dell’Ambiente e dall’ISPRA (La Sicilia).