Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dall’Azienda Faunistico Venatoria Sant’Anna che si trova nel territorio comunale di Sampeyre (in provincia di Cuneo) contro il divieto di caccia imposto dallo stesso comune piemontese. L’amministrazione comunale precedente a quella attualmente in carica aveva rinnovato la concessione dei terreni fino al 2026, stabilendo in canone annuo più basso, per la precisione 7mila euro (da 28mila a 21mila euro).
Il nuovo Consiglio Comunale aveva però ritenuto illegittima la decisione, bocciando il provvedimento e chiedendo all’AFV il pagamento di 11mila euro per i periodi pregressi. L’azienda aveva scelto di non pagare e di conseguenza il sindaco di Sampeyre aveva optato per il divieto, relativo ai terreni della riserva di caccia Sant’Anna. I giudici amministrativi hanno dato torto al primo cittadino, stabilendo che l’udienza pubblica per trattare il ricorso si svolgerà il 5 dicembre, dunque praticamente tra un anno.
Il sindaco Domenico Amorisco è rimasto incredulo in seguito alla sentenza, sottolineando soprattutto come la stagione venatoria sia ormai conclusa e quindi non ci sia alcun danno per l’azienda. Il TAR ha puntato a tutelare la stagione venatoria 2017-2018, anche se la battaglia legale è appena cominciata.