Pisanu si è rivolto proprio al primo cittadino con una lettera, sottolineando come le parole stiano gettando discredito su un’intera categoria, denotando una scarsa conoscenza delle regole sul possesso dei cani. I possessori, cacciatori in primis, devono registrare gli animali di proprietà all’anagrafe canina. Gli stessi cacciatori, poi, sono obbligati a microchippare il cane per agevolare il ritrovamento in caso di smarrimento o furto. Il microchip è fondamentale anche per l’eventuale rimborso dei danni causati dagli animali nel corso dell’attività venatoria.
Casciu è stato accusato di aver “sparato nel mucchio” con la sua intervista, quando invece i cacciatori si sono mostrati sempre attaccati alla loro terra e disponibili ad aiutare chi è in maggiore difficoltà. Pisanu ha ricordato come il mondo venatorio sia contrario al randagismo, responsabile di gravi danni alla fauna, in particolare quella nobile stanziale: per tutti questi motivi, il sindaco è stato invitato a rettificare e a scusarsi.